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I quattro brevi saggi che compongono questo volume risalgono agli anni Sessanta e rappresentano un documento di grande valore per la ricerca sociologica in Italia. L'autore li definisce con affettuosa ironia "piccoli cadaveri", ma in realtà ancora oggi si rivelano strumento prezioso per comprendere il "senso della sociologia" e per l'analisi del profondo mutamento socio-culturale intervenuto nell'arco di quarant'anni della nostra storia di cui siamo stati testimoni, spesso disattenti. Ferrarotti, con la consueta prosa graffiante e incisiva, oppone il proprio assunto critico alle interpretazioni dei "maggiordomi zelanti e dei vati dell'ovvio, aiutati dalle reti della comunicazione elettronicamente assistita, che li coccolano come cuccioli prediletti" in un'epoca come quella attuale che, osserva non senza amarezza, "ha gli studiosi conformisti, i giornalisti-ippopotami e gli sprezzanti editorialisti che si merita".